
Il trenino delle Centovalli
Ci sono viaggi che si fanno per arrivare a destinazione e viaggi che sono essi stessi la destinazione. Il Trenino delle Centovalli, che collega Domodossola (Verbania) a Locarno attraversando la Val Vigezzo e le Centovalli svizzere, rientra senza dubbio nella seconda categoria.
Non è un treno ad alta velocità né un collegamento essenziale tra due città. È un’esperienza, un itinerario fatto di scorci che si aprono improvvisi tra le montagne, di ponti sospesi e di fermate in borghi dove il tempo sembra scorrere più lentamente. Salire a bordo significa concedersi il lusso della lentezza e lasciarsi sorprendere dal viaggio.
La magia della Ferrovia Vigezzina-Centovalli
La Ferrovia Vigezzina-Centovalli nasce quasi cento anni fa con un’idea ambiziosa: collegare il Piemonte alla Svizzera attraversando le valli più impervie. Inaugurata nel 1923, la tratta si estende per circa 52 chilometri e attraversa 83 ponti e 31 gallerie.
A differenza delle grandi linee ferroviarie, qui il percorso segue le curve delle montagne, sfiorando piccoli borghi e regalando scorci di natura selvaggia. Si tratta di una ferrovia a scartamento ridotto, scelta che ha permesso di adattare i binari a un territorio difficile senza stravolgerne la morfologia.
E così, un secolo dopo, il Trenino delle Centovalli continua a essere una delle esperienze ferroviarie più affascinanti d’Europa, un collegamento che è anche un viaggio nel tempo.
Il fascino delle carrozze panoramiche
Chi sale su questo treno per la prima volta lo capisce subito: non è il classico regionale che si prende distrattamente tra una tappa e l’altra. Le ampie vetrate permettono di osservare il paesaggio senza ostacoli, trasformando ogni curva in una nuova scena da ammirare.
Le carrozze moderne e confortevoli si affiancano a quelle più tradizionali, ma tutte hanno lo stesso obiettivo: rendere il viaggio parte dell’esperienza. Ci si ritrova spesso a seguire il percorso del fiume Melezzo con lo sguardo, a cercare con gli occhi i tetti in pietra delle case nei borghi arroccati o a farsi sorprendere dall’apparizione improvvisa del Lago Maggiore.
Cosa si vede lungo il tragitto?
La Val Vigezzo: la valle dei pittori
Appena lasciata Domodossola, il treno si addentra nella Val Vigezzo, un luogo che ha ispirato generazioni di artisti. La luce qui ha una qualità speciale: soffusa d’inverno, calda e dorata in autunno, vibrante d’estate.
Non è un caso che la valle sia conosciuta come la “Valle dei Pittori”. Già nell’Ottocento, molti artisti lombardi e piemontesi venivano qui per catturare i colori dei boschi e delle montagne. Ancora oggi, nel Museo dello Spazzacamino di Santa Maria Maggiore e nella Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, si respira questa tradizione artistica.
Santa Maria Maggiore, uno dei borghi più caratteristici della valle, è anche il luogo perfetto per una breve sosta. Le sue stradine acciottolate, le case dai balconi fioriti e le botteghe artigiane raccontano un Piemonte autentico, lontano dai circuiti turistici più battuti.
Le Centovalli: un mosaico di ponti, boschi e gole
Dopo la Val Vigezzo, il paesaggio cambia. Il treno entra nelle Centovalli, un dedalo di vallate minori che si intrecciano come un mosaico. Qui, la natura è protagonista assoluta: boschi di castagni e faggi si alternano a vigneti terrazzati, mentre il fiume Melezza scorre impetuoso tra gole profonde.
Uno dei punti più spettacolari è il Ponte di Intragna, un viadotto di 75 metri che attraversa il fiume. Guardare in basso mentre il treno lo percorre è un’esperienza che lascia senza fiato (senza bisogno di usare frasi fatte!).
A ogni curva, il panorama si trasforma. A volte il bosco si apre lasciando spazio a piccoli villaggi, altre volte il treno sfiora pareti rocciose, con la sensazione di essere sospesi tra cielo e terra.
Esperienze da non perdere lungo il tragitto
L’aperitivo in carrozza
Per rendere il viaggio ancora più speciale, è possibile prenotare un biglietto con aperitivo. Immaginate di sorseggiare un bicchiere di vino locale mentre il treno scivola tra le montagne, accompagnando ogni sorso con prodotti tipici della regione.
Non è solo una questione di gusto, ma di atmosfera. Il lento movimento del treno, la luce che cambia tra le valli e il profumo del vino creano un’esperienza multisensoriale difficile da dimenticare.
I musei della Val Vigezzo
Per chi vuole approfondire la cultura locale, una sosta nei musei della Val Vigezzo è d’obbligo. Oltre al già citato Museo dello Spazzacamino, vale la pena visitare:
- Museo del Paesaggio di Santa Maria Maggiore, con opere di artisti vigezzini.
- Il Museo di Casa De Rodis, una residenza storica che racconta la vita nelle valli.
Questi musei permettono di capire meglio la storia e le tradizioni di una valle che, pur essendo lontana dalle grandi città, ha sempre avuto un forte legame con l’arte e la cultura.
Informazioni pratiche per organizzare il viaggio
- Durata: Circa 1 ora e 50 minuti da Domodossola a Locarno.
- Orari: I treni circolano tutto l’anno, con una maggiore frequenza nei mesi estivi.
- Biglietti: È consigliabile prenotare in anticipo, soprattutto per le carrozze panoramiche e i pacchetti speciali come l’aperitivo a bordo.
- Fermate consigliate: Santa Maria Maggiore per il borgo e i musei, Re per il santuario, Intragna per il ponte e le viste panoramiche.
Perché il Trenino delle Centovalli è un viaggio da fare almeno una volta
Non è solo il panorama a rendere speciale questo viaggio. È il ritmo lento, il fascino di un percorso ferroviario storico, la possibilità di vedere la montagna con occhi diversi.
Il Trenino delle Centovalli è perfetto per chi cerca un’esperienza autentica, lontana dalla fretta quotidiana. È un viaggio che invita a osservare, ascoltare e sentire. Perché, alla fine, non sono solo i paesaggi che si attraversano a lasciare il segno, ma le emozioni che si provano lungo il cammino.